Luis Molina-Pantin’s Narco-Architecture and its Contributions to the Community: SOLO SHOW
Narco-Architecture and its contribution to society -
The new series by Venezuelan artist Luis Molina-Pantin will be presented on Sunday 6 April at 11.00 at the Federico Luger Gallery in an exhibition entitled "Narco-architecture and its contribution to the community of Cali-Bogotá, Colombia".
These series come from Molina-Pantin's interest in cultural phenomena related to architecture. A selection of photographs taken between 2004 and 2005 - in particular in the Parque Jaime Duque (Bogota), and in the city of Cali - that the artist calls "hybrid architecture": buildings that show the local design, a mix of modern and contemporary, eastern and western architectural styles that have become a sort of potpourri architecture code that emerged from the aesthetic taste and by wealthy drug dealers, builders in Colombia from 1980 to 1990.
Its peculiar aesthetic condition is expressed in these constructions; far from being the formal purity of the original styles, these buildings and "monuments" show an adulterated civic variation - born in Colombia under the aegis of the golden decade of drug trafficking - which upsets the tradition of local architecture and attracts followers seduced by the symbol of a new social power.
Curator Ruth Auerbach says that "The practice of photography as a means of expression is for Molina-Pantin an effective strategy for detaching oneself from the documentary arguments associated with modern aesthetics, in order to enter the current of the new objectivity. "The detached vision, apparently cold and critical, his approach to
the object of study as well as his aesthetic orientation, is what makes his work so specific and unique ".
"His repertoire includes images generated by an objective reality of representation, in which the human presence is suppressed to give importance to desolate landscapes that show generic places: interior spaces, objects, landscapes or architecture."
"As an urban archaeologist, or as a passionate ethnographer, the artist becomes an acute observer, explores the cultural phenomena of certain contexts and collects images that he documents with a strategy of representation, far from any didactic intent".
Colombian curator and researcher María Iovino analyses the scenario of this artistic project: "Parque Duque represents a moment in the past in which the drive to grasp the glory of kitsch is combined with references to the great European culture and its peaks of power and elegance" .
The series is marked by a clandestine and risky nature, always implicit in the work of Luis Molina-Pantin. "The work seems documentary, but it is created with the conception of contemporary art. I always work under the premise of showing art that does not look like art", says the artist.
With a ten-year artistic career, Luis Molina-Pantin is one of the most active young artists in Venezuela; his works, always presented through photography, have been exhibited among other countries in Venezuela, Canada, the United States, Colombia, Italy, Spain, Mexico, Peru and Brazil.
The entire series "Narco-Architecture and his contribution to society" will be exhibited at the Gwangju Biennial, South Korea, from 5 September to 9 November 2008; curator Okwui Enwezor.
SUMMARY
An informal Study of the hybrid architecture, Vol. 1 -The narco-architecture and its contributions to the community. Cali – Bogota, Colombia / Estudio informal de la arquitectura híbrida, Vol. 1 -La narco-arquitectura y sus contribuciones a la comunidad. Cali – Bogotá, Colombia (2004-2005)
ITALIAN / ITALIANO
- Narco-Architettura e il suo contributo alla società -
6 aprile - 24 maggio 2008
La nuova serie dell’artista venezuelano Luis Molina-Pantin sarà presentata domenica 6 aprile alle ore 11.00 alla Federico Luger Gallery in una mostra dal titolo "Narco-architettura e il suo contributo alla comunità di Cali-Bogotá, Colombia".
Queste serie deriva dall'interesse di Molina-Pantin per i fenomeni culturali legati all’architettura. Una selezione di fotografie scattate tra il 2004 e il 2005 -in particolare nel Parque Jaime Duque (Bogotà), e nella città di Cali- che l'artista chiama "Architettura ibrida": costruzioni, che mostrano il design locale, mix di moderno e contemporaneo, stili architettonici orientali e occidentali, diventano una sorta di codice di architettura pot-pourri emersa dal gusto estetico e favorita dai ricchi signori della droga, costruttori in Colombia dal 1980 al 1990.
La sua peculiare condizione estetica è espressa in queste costruzioni; lungi dall'essere la purezza formale degli stili originali, questi edifici e "monumenti", mostrano una adulterata variazione civica -nata in Colombia sotto l'egida del decennio d'oro del traffico di droga - che sconvolge la tradizione dell’architettura locale e attrae seguaci sedotti dal simbolo di un nuovo potere sociale.
Dell'artista, la curatrice Ruth Auerbach dice che "La pratica della fotografia come mezzo di espressione è per Molina-Pantin una strategia efficace per distaccarsi dalle argomentazioni documentarie associate alla moderna estetica, al fine di inserirsi nelle corrente della nuova oggettività. La visione distaccata, apparentemente fredda e critica, dell'impostazione con cui egli si avvicina all'oggetto di studio è ciò che rende la sua attenzione, così come il suo orientamento estetico, così specifico e unico".
“Il suo repertorio include immagini generate da una realtà oggettiva della rappresentazione, in cui la presenza umana è soppressa per dare luogo a paesaggi desolati che mostrano generici luoghi: spazi interni, oggetti, paesaggi o architettura.”
“In qualità di archeologo urbano, o come un appassionato etnografo, l'artista diventa un acuto osservatore, esplora i fenomeni culturali di alcuni contesti e raccoglie immagini che egli documenta con una strategia di rappresentanza, lontana da qualsiasi intento didattico".
Il curatore e ricercatore colombiano María Iovino analizza lo scenario di questo progetto artistico: "Parque Duque rappresenta un momento nel passato in cui la spinta a cogliere la gloria del kistch è combinata con riferimenti alla grande cultura europea ed ai suoi vertici di potenza ed eleganza".
La serie è segnate da una natura clandestina e rischioso, sempre implicita nel lavoro di Luis Molina-Pantin. "Il lavoro sembra documentario, ma è creato con la concezione dell’arte contemporanea. Io lavoro sempre sotto la premessa di mostrare l'arte che non sembra arte ", dice l'artista.
Con un decennale percorso artistico, Luis Molina-Pantin è uno dei più attivi giovani artisti del Venezuela; i suoi lavori, sempre presentati a mezzo della fotografia, sono state esposte tra gli altri paesi in Venezuela, Canada, Stati Uniti, Colombia, Italia, Spagna , Messico, Perù e Brasile.
L’intera serie “Narco-Architettura e il suo contributo alla società” sarà esposta alla Biennale di Gwangju, Corea del Sud, dal 5 settembre al 9 novembre 2008; curatore Okwui Enwezor.